martedì 22 febbraio 2011

I partiti e la decadenza in Italia

Il 22 febbraio la Corte dei Conti ha scoperto l’acqua calda e cioè che in Italia la corruzione è una patologia.

Questa è solo l’ennesima conferma che la nostra nazione sta male. Sta male nel senso che la corruzione, gli attuali scandali politici, il poco peso che abbiamo all’estero, l’evasione fiscale, i “furbetti” e via dicendo sono indicatori del degrado sociale nel quale l’Italia vegeta.

Da questo presupposto ci chiediamo che ruolo hanno i partiti; se essi sono in grado di invertire questa tendenza.

In sostanza ci interroghiamo se in un momento di demolizione della società, dello stato e delle sue istituzioni, la politica come processo in cui si prendono decisioni importanti per le nostre vite sia un luogo che si possa lasciare in mano ai soli partiti.

La risposta è no. I partiti italiani, per la storia che hanno, e cioè per quello che hanno fatto e rappresentato in Italia, non sono più i referenti della nazione. Non hanno più alcuna credibilità.

Sono l’origine dei problemi. Sono vittime essi stessi di un mal costume perfezionato nei decenni, un sistema che pensa al sistema e non alla nazione. Il dopo Tangentopoli, la Seconda Repubblica, è un rafforzamento del vecchio sistema. Se si poteva sperare che il vecchio modus operandi fosse stato estirpato, bhè ci siamo sbagliati un po’ tutti. Diciamo che il virus è sopravvissuto agli anticorpi ed oggi è più forte di prima.

In Italia si muore ancora di malasanità, ci sono miliardi di euro sprecati in cattedrali nel deserto, la disoccupazione giovanile è ai massimi di sempre, l’euro ha impoverito le famiglie, le carceri scoppiano, l’immigrazione è in continua crescita. Questi sono solo alcune tematiche troppo importanti per essere lasciate in mano a quei partiti che noi tutti conosciamo bene.

Da decenni governano sempre gli stessi. Stessi nomi, stesse facce, stessi problemi. E noi italiani sempre buoni. Ma ora basta. In tutti i sensi. Non ci sono italiani di destra o di sinistra, ci devono essere italiani incazzati con il sistema.

Il Popolo prima.

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