L’Italia politica di questi ultimi anni è incentrata solo su un concetto: il berlusconismo. È indubbio che questo non sia vero. Silvio Berlusconi, nel bene e nel male, sta magnetizzando l’attenzione su di sé e sul suo operato.
È in sostanza l’uomo forte – almeno di facciata – della politica italiana. Ma la sua vita politica sembra oramai essere arrivata, se non alla fine, in cima alla collina e per il futuro si intravede la discesa se non addirittura la caduta libera.
È quindi normale e necessario porsi una domanda: cosa succederà dopo Silvio Berlusconi?
Domanda semplice e diretta che purtroppo non ha una risposta altrettanto semplice. Anzi le risposte possono essere molteplici.
In primo luogo Berlusconi non ha un erede politico all’interno del Popolo delle Libertà e questo è un primo problema, nel senso che, molto probabilmente, se esce di scena lui il PdL è destinato a frammentarsi nelle varie correnti – un po’ come è successo per la DC o per il PSI dopo Tangentopoli – e quindi vedremo la nascita di micro soggetti politici.
Si parlava di Letta al posto suo ma onestamente è improbabile che riesca a tenere in piedi la baracca del PdL.
Il Terzo Polo. UDC a parte, sembra un fuoco di paglia. Fini continua a perdere pezzi per strada nonostante alcuni centristi – e addirittura qualcuno della sinistra moderata – lo vedano di buon occhio; ma ripeto, Fini e il Terzo Polo non sono sicuramente la risposta alla nostra domanda. Avrebbero bisogno di pescare consensi sia a destra sia a sinistra innescando una convivenza, anche ideologica, improbabile.

L’attuale opposizione. Sono l’antitesi della politica. Litigano tra di loro già alle primarie – che sarebbero una bella cosa ma impraticabile in Italia – e per giunta cambiano leder come Moratti cambia allenatori all’Inter… sono uniti dall’anti berlusconismo e questo fa pensare, per logica, che uscito di scena Berlusconi, loro si frammenteranno.
Dicevamo, non hanno leader degni di nota, anzi, alcuni fanno rimpiangere Prodi e questo penso la dica lunga. Il PD cerca di ottenere consensi ma ormai non cercano neppure più di presentare un programma. Perché scommetto che nessuno sa che programma abbiano. Ogni discorso, intervista o intervento ha per filo conduttore l’anti berlusconismo che ripeto, in alcuni aspetti è più che condivisibile ma non basta per essere un’alternativa di governo e tantomeno basta per governare sul serio il paese.

No, non sarà facile avere un dopo Berlusconi indolore. L’Italia ha bisogno di una guida solida, robusta che riporti la nazione nei giusti binari. I politici e il carrettone che si portano dietro devono essere cambiati, estirpata questa classe politica del mangia - mangia o del bunga bunga.
Il popolo, cioè NOI TUTTI, deve essere rispettato e temuto da chi ci governa. Abbiamo un bisogno vitale di aria nuova, di gente nuova.
Noi del Comitato di Rinascita Nazionale, nel nostro piccolo, abbiamo cominciato la nostra personale lotta contro il sistema attuale, un sistema che non tiene in considerazione il popolo e la nazione. Siamo schiavi di tutto , banche, multinazionali, Comunità Europea e via dicendo. Basta! Il popolo e la nazione devono tornare protagonisti.
Il Popolo prima.
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