
Regola vuole che l’emotività sia sempre una cattiva consigliera ed è per questo che parlare oggi di nucleare non serve a molto. Se ti sei scottato con il fuoco poi resti distante anche dal fornello della cucina, in pratica.
Senza ipocrisia o retorica riteniamo che il nucleare è una fonte di energia che va capita, studiata e perfezionata. Perché questi tre verbi? Semplice. Va capita perché ad oggi, nella gente comune, c’è molta cattiva informazione su come funziona una centrale atomica. E la cattiva informazione non aiuta a capire la questione nucleare. Va studiata come fonte energetica perché c’è ancora molto da imparare sul nucleare. La fusione nucleare fredda, ad esempio, è ancora agli albori come tecnica. Tecnica che secondo gli esperti ridurrebbe la produzione di scorie radioattive, ad esempio. E poi va perfezionata perché le odierne tecniche ci permettono di costruire centrali sicure e con le giuste procedure ci permettono di stoccare le scorie in maniera definitiva.
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Il disastro ambientale Deepwater |
E poi una centrale a carbone, ad esempio, nell’immediato è decisamente più inquinante. Basti pensare a quanta CO2 viene immessa nell’atmosfera, a che impatto ambientale provoca una miniera di carbone e il suo trasporto. Idem per il petrolio. Ricordate la piattaforma Deepwater nel golfo del Messico? Quanto ha inquinato? Ma grazie alle potenti lobby dei petrolieri ora tutto tace… ma questo è un altro discorso.
Questo comunque è il nostro pensiero in senso assoluto. Riduciamo ora il ragionamento al caso italiano.
La musica cambia. Immaginate la nostra classe politica/amministrativa alle prese con la gestione di una centrale nucleare. Ma se non riescono neppure a gestire i rifiuti normali! Solo in alcune aree del paese, al nord in particolare, si riesce a fare la raccolta differenziata. Per il resto guardiamo cosa è successo a Napoli, montagne di rifiuti per strada senza capire di chi è la colpa e soprattutto senza nessuno che si preoccupasse per la raccolta . Si rischia di fare dei discorsi da leghisti (Dio ce ne scampi e liberi!) ma onestamente è difficile a immaginarsi la Calabria o la Campania in grado di gestire una centrale nucleare senza che il mafiosetto di turno ci metta il naso. E questo tutto a discapito della sicurezza, ovvio.
In Italia non ci si può fidare del nucleare perché non ci si può fidare degli italiani e del nostro modo di affrontare le cose. Triste come concetto ma sfidiamo chiunque a contraddirlo.
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