martedì 16 ottobre 2012

La crescita non ci sarà

Nessuna crescita per l'Italia
La crescita non ci sarà. Almeno in Italia, con questa strategia di politica economica portata avanti dal Governo Monti, la crescità resterà una chimera.

Non occorre essere esperti in economia politica per capire com'è realmente la faccenda in Italia. Partiamo dal definire la crescita. Per crescita economica si intende quel fenomeno di macro economia che ha come caratteristica la crescita nel medio-lungo periodo di alcuni indicatori economici come l'occupazione, lo scambio e la produzione di merci, l'incremento di servizi ecc. In sostanza, in parole povere, si ha crescita economica quando in un Paese girano più soldi proprio perchè la domanda di beni e servizi è superiore all'offerta.
Fin qui è semplice. Ma chi è che fa aumentare la domanda? Il consumatore. E chi è il consumatore? Siamo tutti noi, persone fisiche e non aziende, che compriamo nel mercato bene e servizi che soddisfano i nostri bisogni primari e secondari.
Per essere consumatore e quindi per accedere ai bene e ai servizi bisogna avere anche dei soldi per pagare ciò che ci serve. E qui cominciano i problemi. Se una persona perde il lavoro generalmente perde anche il suo reddito e quindi perde la capacità di fare acquisti. E se non fa acquisti chi produce beni o offre servizi non vende, o meglio vende di meno e incassa meno soldi. E se incassa meno soldi ovviamente a sua volta spenderà di meno.

E' una spirale che sta colpendo l'Italia. Con un tasso di disoccupazione che passa il 12% conteggiando anche chi non cerca più lavoro, il nostro Paese sta perdendo consumatori e quindi perde ricchezza. Se la gente non guadagna non spende.

Il Governo in situazioni di crisi è l'unico soggetto economico che può intervenire opponendosi a questa spiarele. Purtroppo Monti e i suoi Ministri stanno agevolando questa spiarale.
Per ridurre il debito pubblico (che è il debito che è stato fatto dalla classe politica ma che per oscuri motivi lo deve pagare il cittadino) il Governo sta da una parte aumentando le tasse e dall'altra riducendo la spesa pubblica.

Tradotto: al cittadino che vengono aumentate le tasse restano meno soldi da spendere, alle istituzione che vengono tagliati i fondi restano meno soldi da investire. Quindi come possiamo credere che in Italia con questa disoccupazione elevata e quasta politica fiscale oppressiva ci potrà essere crescita?


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