giovedì 21 aprile 2011

Europa? No, grazie!

In questo ultimo lustro abbiamo assistito ad una serie di eventi economici, sociali e politici che mai si erano verificati in simultanea sulla scena globale.

Eventi che per comodità vengono inglobati in quello che ormai definiamo “la crisi” riferendoci per lo più alla crisi economica in senso stretto.

Sappiamo come ci siamo arrivati ma non sappiamo come ne usciremo. E questo è un dato di fatto. Infatti, ad oggi, nessuno sa con certezza se la crisi economica è passata oppure se siamo nell’occhio del ciclone e quindi in un momento di calma illusoria.

Ma veniamo al punto. Che parte svolge la Comunità europea in questa crisi? L’Italia, che fa parte dell’Unione Europea, che benefici ha da questa unione? Nessuno. C’è ancora qualcuno che vuole affermare il contrario? E se vuole affermare il contrario, che tesi porta a sostegno?

La situazione libica ha enfatizzato quanto poco l’Unione Europea può servire all’Italia. Ci hanno lasciati completamenti soli nel gestire i flussi di profughi che arrivano dal nord Africa. L’Europa è un club dove solo pochi soci contano sul serio e traggono benefici da questo accordo. Paesi come la Germania o la Francia prendono le decisioni vere, quelle che contano e che hanno peso. L’Italia non è certo uno dei paesi che conta. I nostri politici non sono in grado di riportarci in una situazione di parità nel peso politico internazionale, non abbiamo credibilità.

Ma a prescindere da tutto ciò, a noi cittadini, chi ci ha mai chiesto se volevamo aderire alla Comunità europea con tutto quello che ne consegue? Nessuno! Ci siamo ritrovati l’euro che ha dimezzato il potere d’acquisto delle famiglie, ci siamo trovati il trattato di Schengen con il quale non possiamo controllare chi viene a casa nostra, il trattato di Lisbona con il quale il parlamento europeo potrà decidere sulla vita dei cittadini italiani…

Per noi la scelta giusta da fare ora è la recessione formale dall’Unione Europea perché continuare per questa strada ci porterà, di fatto, ad essere governati da chi neppure conosciamo. Ci hanno tolto la nostra moneta nazionale, ci hanno tolto i nostri confini, il nostro parlamento è costretto a recepire le direttive europee… che altro dobbiamo aspettare? Che cancellino la nostra storia e la nostra identità?

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